Il mondo tutto si è dato l’appuntamento a Parigi per la conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul clima, la “Conference of the parties” e i media si sono scatenati nel sottolineare la notizia. Una vera mobilitazione mondiale a livello strategico che aveva il compito di creare quei presupposti tali da “leggere e programmare” l’andamento e il controllo del clima terrestre.
Da una vita parliamo di surriscaldamento e tutti noi siamo attenti a capire esattamente cosa significhi. I media fanno il loro lavoro e non so se lo facciano bene o male perché non è questo il punto, il punto vero è che stiamo parlando di qualcosa che è molto lontano dal nostro quotidiano, difficilmente maneggiabile, non visibile in termini reali propriocome il clima.
Noi lo sentiamo e lo misuriamo semplicemente capendo se abbiamo freddo o caldo, mettiamo guanti e sciarpa o costume e maschera a seconda delle stagioni, ma il clima è decisamente di più, ma come dicevo prima…è qualcosa di “complesso e lontano” da noi.
Cosa possiamo capire osservando il sole o la luna piena? Che entrambe sono strutture celesti e fantastiche, poi chiudiamo la finestra del balcone e torniamo in casa a vedere se il nostro cellulare nel frattempo si è ricaricato perché dobbiamo fare delle telefonate.
Ho deciso di capire di più di quel poco che già conoscevo e qualche giorno prima mi sono messo in contatto via skype con Goffried Louis Armenne, un amico che conosco da molti anni, che lavora come consulente per il centro climatico Francese e ho chiesto di fornirmi i dati completi e relativi ai bollettini della World meteorological organization (Wmo), dove si afferma che l’aumento delle emissioni di gas serra negli ultimi 25 anni, sembra siano aumentate intorno al 36% le emissioni di gas serra sono aumentate del 36% negli ultimi 25 anni.
Per capire di cosa stiamo parlando, ci riferiamo al valore di ppm (parte per milione) per esempio consideriamo che un milligrammo è equivale a un millesimo di grammo, e un grammo è un millesimo di chilogrammo. In sostanza un milligrammo è un milionesimo di chilogrammo. Quindi un milligrammo è una parte per milione del chilogrammo. Per non rischiare di perderci possiamo in sintesi indicare che 1 ppm = 1 mg/kg. Chiaro? Detto ciò stiamo parlando dell’infinitesimamente piccolo rispetto al visibile, cioè qualcosa che viene indicato come il frutto di una micro-misurazione presa in considerazione al contesto di ricerca sul clima. Bene
.
Nel bollettino World meteorological organization, leggo che negli ultimi due anni il surriscaldamento o riscaldamento (può sembrare la stessa cosa, ma non è proprio cosi) del nostro pianeta ha prodotto il dato di 400 parti per milione (ppm), sensibilmente superato dal ppm identificato dagli scienziati pari a 350, quindi una situazione decisamente”grave”.
Il riscaldamento terrestre và inteso nella sua globalità, cioè sia per le terre ferme che per le acque ( terre emerse e terre immerse) e, come afferma Michel Jarraud , Segretario Generale del WMO, «Le temperature registrare finora quest'anno corrispondono più o meno alla media del periodo 2001-2010, che è stato il decennio più caldo e le procedure ci inducono a creare elaborazioni sempre più attendibili per i prossimi anni» .
Poi ho letto i risultati della ricerca di Copenaghen Diagnosis 2009 e quelli dell’Hadley Center e NASA/GISS, dove mi sono reso conto di quanta ricerca e sperimentazione sia stata fatta dalla fine degli anni 60 ad oggi. Ma in che modo?
In aggiunta ho consultato i dati di Swiss review of architecture, engineering and urban planning, dove si afferma che “I livelli di CO2 negli ultimi 1000 anni e nel passato remoto La figura 1 indica chiaramente come la concentrazione atmosferica di co2 si sia progressiva mente innalzata sin dal periodo di industrializza zione (1750). Questo livello di C02 atmosferico è nuovo per il nostro pianeta, perlomeno per quel che riguarda gli ultimi 420'000 anni; il tasso di crescita non ha precedenti negli ultimi ÌO'OOO an ni. Il livello atmosferico di biossido di carbonio è certamente unico nel periodo storicamente accertabile, e riconducibile alle attività umane degli ultimi 250 anni”.
Continuando nella lettura, non vi nascondo con grande difficoltà in quanto il tema è davvero complesso, anche i documenti pubblicati da Intergovernmental Panel for Climatic Changes, che è l’organismo di studio permanente voluto fortemente dall’ONU, emerge un dato: ad oggi non esiste un modello matematico attendibile in grado di esser applicato, replicato, duplicato in grado di affermare con assoluta precisione un principio di calcolo assoluto in grado di dimostrare l’efficacia del dato stesso.
Bene, allora cosa si cela dietro tutto questo?
Domandiamoci se siamo in grado di trovare le cause che impediscono la soluzione a queste domande, ad oggi veri problemi:
• è veramente aumentata la temperatura terreste?
• Le acque terrestri si stanno innalzando?
• Siamo in grado di prevedere il futuro prossimo?
• Se sì, di quanto? E di quanto aumenterà ancora?
• I ghiacciai sono in fase di scioglimento costante?
• L’ambiente si modifica e in che modo?
• Come si calcola la frequenza degli accadimenti?
• L’esser umano è l’artefice primario o secondario dei cambiamenti?
• Cosa sappiamo dell’applicazione dei protocolli?
• Sono credibili e duplicabili i protocolli?
Morale: malgrado tutto ciò oggi non siamo in grado di prevedere le condizioni climatiche in modo attendibile per più di 3 giorni e la domanda mi viene spontanea: con quale logica di processo siamo in grado di stabilire cosa accadrà al pianeta terra?
Nessun commento:
Posta un commento