Dimmi come ti presenti e ti dirò chi sei.....Smettetela di raccontarci panzane!!!
Nei primi 30 secondi di un incontro con uno sconosciuto, siamo pronti a stabilire, attraverso un giudizio figlio della percezione e suggestione, l’estrazione sociale di una persona, il suo modo di comportarsi, le sue tendenze sessuali e anche con chi si relaziona, decidere se fidarci o meno di lui, semplicemente osservano il suo modo di presentarsi.. Questo è un clamoroso errore nonchè frutto di pseudoscienza portato avanti per anni....
Lo studio dei tratti somatici ha dimostrato che, anche se inconsapevolmente, siamo comunque colpevoli di un pregiudizio rispetto agli altri, profondamente radicato in noi. Pensiamo di capire molto nei primi 30 secondi, ma in realtà non capiamo nulla, tanto da non capire nemmeno il profilo e le attitudini, relazioni e pensieri della persona che vive con noi da anni o che frequentiamo abitualmente, tanto da “stupirci” per quello che è per noi, un modello di reazione a comportamento non previsto da noi "catalogato".
Siamo vicini alla credenza popolare, sperando di cogliere come esperti di comunicazione, l’idea di essere vicini all’identificazione in cosi pochi secondi, ma spesso questo si insegna che siamo semplicemente superficiali nella gestione delle nostre relazioni a tal punto da influenzare le decisioni importanti che possono determinare lo stato di equilibrio o disequilibrio della nostra vita.
L’ 85% delle volte le nostre considerazioni relativi ai primi 30 secondi, si sono dimostrate errate e nel 90% dei casi, assolutamente lontane dalla verità. Scegliere un candidato politico, affidare i nostri investimenti a qualcuno o condannare un sospettato sono scelte dettate erroneamente dai tratti somatici altrui, persino per i più virtuosi.
“Questo non è un modo di ragionare, piuttosto un modo di modellare la suggestione che ci fa credere o meno cosa sia “quella cosa strana” chiamata persona di fronte a noi. Una un tendenza umana preoccupante che deve essere corretta, o almeno attenuata, perché le facce non sono rivelatori validi del carattere di una persona.
Perchè dovrei fidarmi se le persone che incontriamo contemporaneamente in quei trenta secondi anzichè una fossero 6 e la mente non è in grado di ricordare l'ordine del nome e del cognome di tutti? Le persone sono abili costruttori di strade deviate, consapevolmente o meno.
Concludo dicendo che se sei in grado di estrapolare nella comunicazione le cose necessarie e non quelle che desideri, ragioni per differenza:
( X ) moltiplichi le informazioni che ricevi
( + ) le sommi per ordine di appartenenza logica
( - ) sottrai le suggestioni e le percezioni
( : ) dividi nella raccolta differenziata, rimanendo con l'essenza tra le mani.
= hai ragionato applicando la regola delle 3P, cioè PENSARE, PENSIERI, PENSATI...il resto è il nulla mischiato al niente.
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